Il comune di Castel Condino ha promosso un ambizioso progetto di valorizzazione e ripristino di opere ex militari della Grande Guerra; l'area interessata dal progetto è piuttosto ampia e coinvolge anche territori limitrofi. Il risultato del lungo lavoro è stata la creazione di un polo che si suddivide sostanzialmente in tre aree distinte: la prima riguarda le immediate vicinanze del paese di Castel Condino e contiene luoghi di interesse storico raggiungibili direttamente in automobile o con facili passeggiate. La seconda area interessa la zona del vicino Monte Melino (1420 metri), raggiungibile a piedi attraverso strade mulattiere: si può salire al Monte Melino sia direttamente dal paese di Castel Condino (600 metri di dislivello) che dalla località Boniprati (meno di 300 metri): in questo caso si richiede all'escursionista un impegno di medio livello. L'ultima area coinvolta dal progetto riguarda il crinale delle montagne che parte da Cima Pissola e giunge fino alla Sella di Bondolo: l'escursionista cammina qui in ambiente di alta montagna e i percorsi interessati dal progetto offrono una gran quantità di camminamenti, baracche, osservatori, trincee, postazioni per l'artiglieria.
In questa scheda diamo uno spunto per una mini escursione a Cima Pissola, occupata dalle truppe italiane nei primi giorni di guerra e ricca di segni e postazioni. Base di partenza di tutte le escursioni dell'area “alta montagna” è Malga Table (1616 metri), raggiungibile su strada asfaltata dal paese di Castel Condino e passando poi per la località di “Boniprati”. Nei pressi di Malga Table un pannello di legno illustra tutte le escursioni effettuabili in zona, con tempi di percorrenza e siti di interesse storico. Per raggiungere Cima Pissola (quota 2062 metri) proponiamo di incamminarsi su strada sterrata in direzione della Malga Pissola (segnavia N 251): dopo circa 10-15 minuti di cammino, si prende un sentiero che s'inerpica piuttosto ripido nel bosco (sempre segnavia N 251, cresta sud-ovest Cima Pissola). Si guadagna la cima in 45 minuti di faticosa marcia: la quota della Cima, seppur modesta, offre una vista assolutamente sorprendente e davvero incantevole. Sulla sommità della cima, accanto alla croce di vetta, è stato posto un osservatorio in acciaio corten che consente di “puntare” e identificare, per mezzo di una simbolica mitragliatrice, i punti della linea nemica: di fronte, al di là della valle di Daone, abbiamo il “Doss dei Morti”. Il panorama abbraccia il “Re di Castello”, il ghiacciaio dell'Adamello, la cresta di sud-est del Carè Alto, il gruppo di Brenta, il vicino Monte Cadria e avanti fino a scendere alla catena del Baldo e alle montagne del Trentino meridionale!
Già intorno a cima Pissola sono riconoscibili vari ordini e linee di trincee: dalla cima già si vede un basamento in cemento, perfettamente conservato, dove era posto un pezzo d'artiglieria antiaerea: poco sotto vi sono tre grotte scavate nella roccia con punti di osservazione e feritoie per mitragliatrici. La discesa da Cima Pissola la si effettua in questa direzione, seguendo il crinale erboso, su sentiero sempre assolutamente intuibile, anche se privo delle segnalazioni ufficiali. In questo tratto di percorso si incontrano tratti di trincee e camminamenti e numerose postazioni per l'osservazione e il tiro d'artiglieria: qui non si ebbero combattimenti “corpo a corpo”, il nemico rimase sempre sulla linea delle montagne al di là della valle e la guerra fu condotta a distanza.
Sul cammino si incontrano vari edifici, ripuliti e resi visitabili dopo che la vegetazione li aveva praticamente seminascosti: di uno è stata ricostruita la copertura con lamieroni ondulati originali dell'epoca. Inoltre nella zona dove si incontra una vasca in cemento per la raccolta dell'acqua sono stati raccolti sette proiettili da mortaio inesplosi.
L'incontro con la scultura in granito raffigurante tre lupi (omaggio ai “lupi” della Brigata Toscana operante in zona fino ai primi mesi del 1916) rappresenta l'uscita (o l'ingresso per chi deciderà di incamminarsi nel senso contrario) dell'area di visita ai manufatti militari di Cima Pissola.
La piacevole escursione prosegue per alcune centinaia di metri in mezzo ai prati fino a incontrare un sentiero pianeggiante che gira a sinistra. Il sentiero diventa presto una larga strada che serve la vicina Malga Narone; da qui si ritorna in breve alla Malga Table e si conclude questo giro ad anello, facile e breve (3 ore con calma), ma assolutamente remunerativo.
Le possibilità di escursione, come già detto, sono molte: un'autorevole pubblicazione ha idealmente chiuso il progetto di cura e ripristino del territorio; ad essa si rimanda per conoscere la storia di questo tratto di fronte e per orientarsi sulle sue bellissime montagne.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Vittorio Tarolli - Filippo Muti, Sui sentieri dei Lupi: le difese italiane sul fronte delle Giudicarie nella Grande Guerra, Comune di Castel Condino - Ecomuseo della Valle del Chiese, 2011.
PROGETTI DI RIPRISTINO:
Castel Condino: valorizzazione e ripristino delle opere di fortificazione militare