Oggi come cent'anni fa è possibile muoversi da nord a sud e viceversa, lungo tutta l'estensione del Trentino occidentale attraverso l'asse formato dalla Val Rendena e dalla Valle del Chiese. Un territorio ricco di boschi e corsi d'acqua che dopo il 1915 viene tagliato in due dalla linea del fronte.
I genieri imperiali lo avevano previsto e perciò, sin da metà Ottocento, avviarono un'importante opera di fortificazione per sbarrare efficacemente la possibile avanzata italiana da sud. La realizzarono all'altezza dell'abitato di Lardaro costruendo forte Larino e, in posizione più elevata, forte Corno. Entrambe le strutture – la cui efficacia difensiva è rafforzata da forte Carriola – sono state sottoposte a un lungo lavoro di recupero e restauro e meritano certamente una visita.
A presidiare il territorio attraversato dal fiume Chiese ci sono però numerose altre opere come il caposaldo del Dosso dei Morti e, da parte italiana, le trincee blindate e le gallerie a San Lorenzo di Condino, lungo il Rio Caino e lungo il percorso storico-naturalistico di Pracul in Val Daone. Sui crinali di cima Pissola, di monte Melino e nei pressi di Castel Condino (trincea della Linea dei Lupi) si trovano infine altre postazioni visitabili.
Anche in queste valli, come altrove, la guerra si sposta velocemente a quote elevate. Sul ghiacciaio dell'Adamello si scrivono pagine importanti della Guerra Bianca come quelle del Corno di Cavento (3430 m) che passa di mano, in sanguinose battaglie, ben quattro volte tra il 1916 e il 1918 e che oggi è una suggestiva meta per escursionisti esperti. A ridosso della linea del fronte, nel fondovalle, vennero realizzati numerosi cimiteri militari, come quello di Malga Clef o il Cimitero monumentale austro-ungarico di Bondo sorto nel 1916.
A testimoniare le vicende di questo territorio vi sono numerosi musei: quello di Forte Ampola, immerso in un parco storico-naturalistico, il Museo della Grande Guerra in Valle del Chiese a Bersone e il Museo della Guerra Bianca Adamellina a Spiazzo Rendena. Poco oltre, proprio lì dove le Dolomiti di Brenta sono più vicine alle rocce dell'Adamello è visitabile con una passeggiata anche il caposaldo trincerato di mezza montagna, forte Clemp, a monte di Sant'Antonio di Mavignola.