Le ampie foreste della val di Fiemme così come i paesaggi dolomitici della val di Fassa cento anni fa sono stati interessati dagli eventi della Prima guerra mondiale. Qui gli eserciti sfidarono la natura con fortificazioni, trinceramenti e dispiegamenti di truppe a quote mai raggiunte prima.
Ne sono testimonianza forte Buso e forte Dossaccio, realizzati per controllare eventuali avanzate lungo la direttrice del passo Rolle e creare uno sbarramento all'altezza di Paneveggio. Nella vicina val di Fassa, allo stesso scopo, fu eretto forte Moena-Someda. Le suggestive escursioni a questi forti permettono di godere di splendidi panorami come accade anche sulle vette più alte. Proprio su queste cime, dopo un iniziale arretramento al passo di San Lugano e al lago di Carezza, finirono per posizionarsi gli schieramenti austro-ungarici e tedeschi.
Oggi itinerari facili ed altri più impegnativi, per i quali sono necessarie adeguata preparazione e tecnica, permettono di scoprire le condizioni in cui i soldati si ritrovano a vivere e combattere. Le trincee e le gallerie sulla cresta di Costabella e dei Monzoni, passo delle Selle, così come cima Bocche o la zona di Fango raccontano della guerra in alta quota, la così detta “guerra bianca”. Sul ghiacciaio della Marmolada, dove venne scavata la “città di ghiaccio”, vi sono ancora centinaia di metri di gallerie, grotte e camminamenti così come lungo la catena del Monte Padon con i cunicoli italiani della Mesola.
Al Museo della Grande Guerra 1914-1918 di Passo Fedaia e nella mostra permanente La Gran Vera. La Grande Guerra Galizia-Dolomiti di Moena, ricchi di documenti e di cimeli, il paziente lavoro di studiosi e appassionati offre un’ampia panoramica degli eventi. Una suggestiva occasione di riflessione è offerta dalla mostra fotografica “Guerra alla Guerra” ospitata in una postazione militare scavata all’interno del Sasso di Costabella.