Grazie alla sua posizione isolata e centrale tra Vanoi e Primiero, il monte Totoga fu trasformato in un caposaldo d’artiglieria dall’esercito italiano. Il culmine di questa escursione è rappresentato dalla visita alle gallerie dove furono posizionati alcuni dei cannoni rimossi dalle fortificazioni permanenti dello sbarramento Brenta-Cismon.
Il Totoga fu occupato già nei primi giorni di guerra e durante l’estate iniziarono i lavori per la costruzione delle strutture di difesa e di servizio (gallerie, trinceramenti, strade). Il monte ebbe un ruolo importante durante la ritirata italiana del novembre 1917, quando con le sue artiglierie contribuì a rallentare l’avanzata austro-ungarica lungo la valle del Vanoi. Dopo due giorni di resistenza, gli italiani lo abbandonarono, facendo esplodere i propri cannoni per non lasciarli in mano nemica e distruggendo alcuni tratti delle strade che portavano verso la pianura veneta.
Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.
ITINERARIO
L’escursione parte dal passo della Gobbera. È possibile lasciare l’auto nel parcheggio all’uscita dell’abitato in direzione Imèr.
Raggiunta la chiesa, si sale la ripida stradina che passa a sinistra dell’edificio. Dopo un breve tratto si giunge a una strada forestale, sulla quale si prosegue verso sinistra. Dopo circa mezz’ora s’incontra il bivio con il sentiero 345; lo si imbocca in direzione masi Totoga - monte Totoga.
Un’altra ora di cammino e si arriva a un nuovo incrocio: qui si prende la traccia che sale ripida a destra, indicata come “via diretta”, che dopo una ventina di minuti si congiunge alla forestale proveniente dalla val Cortella. Questa strada, costruita dall’esercito italiano, è un’opera straordinaria: distaccandosi dalla rotabile di fondovalle, anch’essa realizzata dai soldati italiani, supera 1.200 metri di dislivello con una cinquantina di tornanti ed è lunga più di 12 chilometri. Essa giungeva fino alla cima del Totoga e servì per il trasporto dei pezzi d’artiglieria e di altri materiali.
Si procede seguendo le indicazioni per gli “stoli”, arrivando in breve tempo al rifugio forestale S. Giovanni Gualberto, punto d’appoggio con un bivacco sempre aperto. Pochi metri più avanti s’incontrano gli ingressi alle caverne d’artiglieria. Si tratta di due gallerie (“stoli”) poste su livelli diversi e collegate tra loro da uno stretto passaggio. Per la visita è consigliabile l’uso di una torcia elettrica. L’ampiezza dei corridoi e delle postazioni che alloggiavano i cannoni è impressionante. I grandi finestroni attraverso i quali le artiglierie sparavano regalano bellissimi scorci panoramici sulla valle del Vanoi. Si raccomanda di non sporgersi troppo, poiché queste aperture si affacciano direttamente su strapiombi. Nel largo spiazzo di fronte all’ingresso della galleria inferiore si trovano anche due basamenti in cemento per l’artiglieria contraerea.
A destra dell’entrata alla caverna superiore una traccia sale nel bosco, a tratti poco evidente ma indicata da segnavia rossi. Seguendola si raggiunge la cima, costituita da un dosso prativo e ornata da una croce di legno.
La discesa avviene per la stessa via, ignorando ulteriori indicazioni poste lungo il tracciato. Tornati agli “stoli” si segue la forestale in discesa, oltrepassando il bivio con il sentiero di salita, fino a incontrare il segnavia 345 che indica, a destra, Col de la Cros e passo Gobbera. Superati gli edifici dei masi, si cammina prima su sentiero e poi su strada sterrata, con alcuni saliscendi e tratti suggestivi ai piedi delle pareti verticali del monte. Si giunge alle case di Gobbera poco distante dal parcheggio, passando davanti a una vecchia fornace per la calce ristrutturata.