Situato al centro della piana altogardesana, a ridosso della riva settentrionale del lago di Garda, il monte Brione (368 metri) è sempre stato oggetto di interesse da parte del Genio militare austro-ungarico.
La visita alle opere di guerra di questa piccola ma strategica altura comincia da porto San Nicolò e dal suo omonimo forte. L’opera, in pietra calcarea, serviva principalmente come “tagliata” della litoranea Riva-Torbole: a chiusura della strada c’era infatti un portone in ferro dotato di fuciliere e di una postazione per mitragliatrice rivolta verso Torbole.
Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.
ITINERARIO
Dal porto San Nicolò una strada militare sale sul Brione conducendo alle altre opere. È il percorso che seguiremo al ritorno; risaliamo invece il sentiero che corre lungo il crinale, da dove possiamo ammirare spettacolari panorami sul lago. Dal porto lungo la cresta del Brione, raggiungiamo villa Favancourt, nel cui piazzale si apre la Felsbatterie San Nicolò, opera in caverna che sostituì la precedente Batteria Sud (della quale rimangono i ruderi di alcune opere accessorie) e che fu utilizzata anche durante la Seconda guerra mondiale. In breve si raggiunge forte Garda, che poteva ospitare una guarnigione di 150-200 uomini. Si possono ancora ammirare al suo interno i pavimenti piastrellati, la colombaia (dove, nell’eventualità di un conflitto, potevano essere temporaneamente poste le salme dei caduti) e altri particolari che lo rendevano il principale forte del Brione. Per nasconderlo alle artiglierie nemiche e mimetizzarlo con il profilo della montagna, forte Garda era stato scavato nella roccia, tanto che la parte anteriore rivolta verso il lago è più bassa di quella posteriore dove si trova l’ingresso. Il tetto e le parti esposte erano protetti con uno strato di cemento armato spesso circa 3 metri. Il forte era dotato di un vasto sistema sotterraneo, costituito da una lunga e articolata galleria che partiva dal fossato di ingresso (oggi non visitabile).
Salendo ulteriormente si incontrano i resti delle piazzole per i mortai da 15 cm; quasi sulla sommità del Brione si trova la Batteria di Mezzo, fortificazione in pietra squadrata, con copertura in calcestruzzo, che poteva ospitare una guarnigione di 70-80 uomini. Era armata con cannoni su rotaie e il suo principale scopo era quello di controllare la valle di Loppio.
Dalla Batteria di Mezzo si prosegue lungo il sentiero che percorre il crinale della montagna, oltrepassando le antenne e sbucando in corrispondenza della mulattiera per forte Sant’Alessandro (Batteria Nord, detto anche forte Campedel),opera costruita all’estremità settentrionale dell’altura. Il forte, del quale oggi rimangono soltanto i ruderi immersi nella vegetazione, serviva da appoggio per le segnalazioni ottiche agli altri forti. La polveriera sottostante, dotata di due cannoncini antiaerei, fu utilizzata fino al secondo dopoguerra. Tra le due opere vi sono piccole cavernette adibite a deposito ed un osservatorio rivolto verso la piana del Linfano. Dalla polveriera si ritorna fino alla strada del monte Brione, lungo la quale si scende al porto San Nicolò, visitando le opere che si affacciano sul tracciato. Fra queste c’è anche una galleria con una targa sul portale di ingresso, che si apre sulla parete a picco sul lago e probabilmente ospitava un riflettore per il controllo della zona Linfano-Torbole. In alternativa, dalla polveriera è possibile proseguire lungo il sentiero che conduce al paese di Sant’Alessandro e da lì ritornare su strada asfaltata al porto.
Per completare la conoscenza del territorio dell’Alto Garda è utile una visita al MAG, Museo Alto Garda: collocato all’interno della Rocca di Riva del Garda, nella sezione storica ospita un approfondimento dedicato alla fortificazione di quest’area ed espone reperti della Prima guerra mondiale.