L'itinerario aereo e spettacolare è la prosecuzione della “Bepi Zac”, un autentico volo sulle cime della cresta dei Monzoni che permette di entrare nell'ambiente particolare della guerra di alta montagna su questo versante della val di Fassa. Itinerario lungo e impegnativo: indispensabile il kit da ferrata; molti tratti sono in cresta ed è necessaria una certa esperienza.
Su queste cime erano stanziati i reparti austriaci e tedeschi dell'Alpenkorps e nella prima parte del percorso si incontrano segni evidenti della loro permanenza: resti di baracche, caverne e postazioni di artiglieria. La cresta fu interessata fin dai primi giorni dagli scontri tra i due eserciti: nella notte tra il 17 e il 18 giugno 1915 le truppe italiane, avanzate fino a passo San Pellegrino, sferrarono un attacco sul fronte di Costabella e dei Monzoni con gli alpini diretti alle creste e alla cima Costabella e i bersaglieri verso passo delle Selle, cima Alochet e lo sbarramento di Fango. Proprio un plotone del XX Battaglione “Val Cordevole” riuscì, col favore della notte e della nebbia, a sorprendere i nove Standschützen che presidiavano la forcella Alochet e a impadronirsi della cima. Questa posizione avrebbe permesso alle truppe italiane di dominare i reparti austriaci di passo delle Selle e di scendere lungo la val dei Monzoni puntando quindi alla val di Fassa. Per questo motivo la reazione dell'Alpenkorps fu furiosa e riportò in breve alla riconquista di cima Alochet con notevoli perdite di vite umane su entrambi gli schieramenti. I soli Bersaglieri persero circa 300 uomini.
Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.
ITINERARIO
L’itinerario parte da malga Monzoni. Per raggiungerla si raggiunge Pozza di Fassa in val di Fassa e a fine abitato si svolta a destra per la valle dei Monzoni. Raggiunti i 1530 m di “Ta Capitel” si può scegliere se parcheggiare e proseguire a piedi oppure risalire a destra fino a malga Monzoni (scarsa possibilità di parcheggio).
Da malga Monzoni si segue il segnavia 603 per il rifugio Taramelli a cui si arriva in 30 min di cammino. Una volta usciti dal bosco, il sentiero guadagna quota e raggiunge il lago Selle da dove si inizia a vedere la sagoma del rifugio le Selle a cui giungono gli itinerari della “Bepi Zac” e della “Federspiel”. Il paesaggio che si gode dal rifugio è meraviglioso: Pale di San Martino, passo San Pellegrino, catena di Costabella, Cima Uomo e, sullo sfondo, la Marmolada.
L'Alta via Bruno Federspiel si sviluppa su numerosi saliscendi che portano ad attraversare Punta delle Selle (2593 m), punta Allochet (2582 m), i Rizzoni (2647 m). Da passo le Selle in circa 2 ore si raggiunge forcella Ricoletta (2440 m) da dove proseguite per cima Malinverno. Si consiglia di tenere l'imbrago che sarà utile nei 50 minuti che conducono a forcella Costela. Oltre ai tratti attrezzati il sentiero taglia prati ripidi che la pioggia può rendere scivolosi, è quindi sempre richiesta grande cautela. Da forcella Costela parte una breve deviazione – non obbligatoria - che porta con breve ma ripida salita fino a Punta Vallaccia (2640 m). Una volta tornati a forcella Costela si tiene il segnavia 624 per il rifugio Vallaccia e da qui in meno di un'ora si torna a malga Monzoni attraversando incantevoli pascoli in quota.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Associazione Storica “Fronte dei ricordi”, Frammenti di storia: la Grande Guerra tra Moena, Passo San Pellegrino e Falcade, Area Grafica, Cavalese 2008
A. Bottega, Soldati contro montagne: Cronache della Prima Guerra Mondiale, dalla Val di Fiemme al Passo di San Pellegrino, Primiero, Vanoi, Rossato, Valdagno 1998
G. Borziello, La Val di Fassa: itinerari escursionistici, Cierre, Sommacampagna 2008