Forte Sommo Alto - Forte Cherle

Forte Cherle

Il percorso non presenta difficoltà tecniche, ma è un itinerario abbastanza lungo. Quindi preparatevi a percorrere – anche in mountain bike – circa 20 chilometri tra boschi e ampi pascoli e a incontrare ruderi di costruzioni militari.
Siamo all'interno di un'area strategica nello scacchiere della Grande Guerra in Trentino. Qui i comandi austriaci costruirono a partire dal 1905 tre fortificazioni inframmezzate da punti d'appoggio (Stutzpunkte) quali trincee, postazioni, osservatori.
I forti vennero costruiti con le più moderne tecniche e materiali (cemento e coperture corazzate); le strutture avevano un carattere difensivo e offensivo allo stesso tempo tant'è da qui si diressero le operazioni della celebre Offensiva del maggio 1916 alla presenza dell'arciduca Carlo d'Asburgo. Forte Cherle (1445 m), assieme a Forte Belvedere a Lavarone, controllava il versante della Val d’Astico e l’accesso dall’Altopiano dei Fiorentini; Forte Sommo Alto (1614 m) presidiava la sottostante Val Orsara e l’accesso da passo Coe; Forte Dosso delle Somme (1670 m) dominava la valle di Terragnolo e il passo della Borcola.
Oltre ai forti vennero realizzati anche un complesso di opere di servizio che segnarono il territorio: le strade da Calliano, da Rovereto a Serrada e da Vigolo Vattaro a Carbonare, e numerose teleferiche.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
Da Folgaria raggiungete Passo del Sommo e parcheggiate. Prendete la strada sterrata che parte sulla destra seguendo le indicazioni delle corse ciclistiche in MTB. In un’ora di cammino sull'ex strada militare supererete i 4 km che vi separano dal rifugio Stella d’Italia. A metà tragitto, sulla destra, si incontrano i ruderi di una postazione militare austriaca mentre nei pressi del rifugio si staglia l’imponente sagoma del Forte Sommo Alto dalla cui cima si gode di una vista maestosa.
Una volta visitato il forte si punta verso la seggiovia che sale da Fondo Grande, si aggira la stazione di arrivo sul costone orientale e si percorre il collegamento che porta verso Fondo Piccolo fino a incrociare la mulattiera che giunge dal rifugio Stella d’Italia. Qui svoltate a sinistra, nel bosco, in direzione di Val Orsara seguendo le indicazioni dell'itinerario ciclistico “Gibo Simoni Marathon”.
Una volta raggiunta malga Val Orsara si tiene a sinistra per Pioverna Alta; seguendo le indicazioni della “Gibo Simoni Marathon” si giunge alla salita dell’“Incassero” (1.190 m di lunghezza) finita la quale ci si immette sul Sentiero della Pace e in direzione di Forte Cherle. Lungo l'itinerario si incontrano numerosi ruderi di guerra ormai immersi nella vegetazione. Giunti a un bivio con una strada che scende a sinistra e l’altra che sale leggermente sulla destra, si prende quest’ultima sempre seguendo l'indicazione “Gibo Simoni Marathon”. Si arriva così ai ruderi di un ospedale militare austro-ungarico e alla Scala dell’Imperatore, costruita in occasione di una visita dell’Imperatore Carlo nel 1917 e conosciuta anche come Scala dei Morti perché si dice servisse per trasportare i soldati morti dall’ospedale al sottostante cimitero.
In pochi minuti si raggiunge Forte Cherle, interessato da recenti lavori di ripristino.
Per l’ultimo tratto del tour si seguono le indicazioni del Sentiero della Pace in direzione Carbonare e Monte Rust. Si scende su comodo sentiero fino a incontrare l’oasi di “San Fermo” (interessante la storia di questo villaggio scomparso), si supera la “Segheria dei Mei”, di epoca veneziana e che sfruttava l’acqua del torrente Astico, per giungere infine, dopo breve salita, al piccolo paese di Tezzeli. Qui si abbandona il Sentiero della Pace tenendo per il paese di Perpruneri e passo Sommo.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
A. Zandonati, Passo Coe 1915-1916: la Grande Guerra sugli Altipiani, Panorama, Trento 2004
F. Larcher, Folgaria Magnifica Comunità, Comune di Folgaria 1995
T. Liber, Ugo Leitempergher, (a cura di), 1914-1918, La Grande Guerra sugli Altipiani, Gino Rossato editore, Vicenza 1988
A. Forrer, Guida lungo la fronte austroungarica e italiana sugli altipiani di Folgaria Lavarone Luserna e Tonezza del Cimone, Osiride, Rovereto 2003


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