L'escursione - impegnativa e adatta a buoni camminatori – offre l’occasione di immergersi in una natura poco frequentata e scoprire lo sbarramento austriaco che presidiava la valle del Chiese all’altezza dei forti di Lardaro. Sul Doss dei Morti e sul monte Nozzolo erano stati posizionati potenti riflettori in grado di illuminare a giorno tutta la valle. Identica cosa era stata fatta dai comandi italiani su cima Pissola e monte Melino da dove operavano anche le artiglierie che, specie nell'ultimo anno di guerra, avevano raggiunto una superiorità nettissima viste le difficoltà in cui versava l'Impero nell'approvvigionamento delle munizioni.
Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.
ITINERARIO
Percorrendo la statale 237 si raggiunge l'abitato di Roncone da dove si seguono le indicazioni per il rifugio Miramonti. Poco dopo però si abbandona la strada per seguire, all'altezza di un tornante, la direzione per Bondone di Sotto e Bondone di Sopra fino a quando il divieto di transito obbliga a parcheggiare. I posti auto sono limitati ma difficilmente ci saranno problemi di spazio.
Ci si incammina in direzione di Malga Stabol Fresc e del monte Corona. La ripida strada sterrata lascia a valle le poche case di Bondone di Sopra, raggiunge e supera i ruderi di malga Fraino (1586 m) dove si trovano le indicazioni per malga Avalina e Doss dei Morti. Non si imbocca la strada per Malga Avalina, ma si prosegue lungo il sentiero che salendo a tornanti porta in un ambiente di rara bellezza con un'ampia visuale sul terreno percorso e sulle selve della val Bondone, fino al pianoro di malga Stabol Fresc a 2076 m. Da qui durante la Grande Guerra le donne della valle partivano per rifornire le prime linee. Sulla destra si alza la mole del monte Corona. Si sale la dorsale (senza dimenticare l'opportuna attenzione e cautela) fino a quota 2300 m circa e poi si piega a nord fino ai 2509 m del monte Corona. Il tempo stimato dal parcheggio è di circa 3 ore e mezza.
Il panorama si apre sul Passo del Frate, la valle d'Arnò, la val Daone, il Carè Alto e la Presanella.
Qui e lungo il sentiero di ritorno per la dorsale – che in parte coincide con quello dell'andata – si ritrovano segni e testimonianze dei presidi e delle operazioni belliche. Superata l'altura del Corno Vecchio (2328 m) si giunge al Doss dei Morti (2183 m) e si scende verso malga Avalina che nei mesi estivi offre la possibilità di ristoro e nelle cui vicinanze sorge un bivacco sempre aperto.
Da qui si segue la strada sterrata che porta alla malga Stabol Fresc ma dopo circa 300 metri la si lascia per tenere a destra e ridiscendere per il versante meridionale della val Bondone fino al punto di partenza.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Oswald Kaufmann, Una cronaca di guerra, Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Trento, 2002
Alberto Mognaschi, Bondo e Breguzzo nella Grande Guerra 1914 - 1918, Cassa Rurale di Bondo Breguzzo, 1985
Heinz von Lichem, La guerra in montagna 1915-1918: Ortles, Adamello, Giudicarie, Athesia, Bolzano, 1991