In Val Rendena la guerra venne combattuta soprattutto in alta montagna, a quote considerate fino a quel momento inaccessibili; tuttavia, anche il fondovalle venne coinvolto. La Val Genova, conosciuta principalmente per le sue bellezze naturali e paesaggistiche, è stata interessata negli ultimi anni da interventi di ripristino che hanno permesso di recuperare e rendere visibili i segni lasciati dalla Grande Guerra.
Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.
ITINERARIO
L’itinerario proposto è alla portata di famiglie e camminatori poco allenati e si snoda ad un’altitudine relativamente bassa, ben lontano dai ghiacciai o delle postazioni più elevate, meta, invece, per escursionisti esperti. Nel periodo estivo il Parco Adamello Brenta attiva un servizio navetta che permette di arrivare direttamente a Fontanabona: in tal modo l’escursione qui proposta si accorcia e diventa ancora più semplice.
Per chi desidera compiere tutto il percorso, l’itinerario parte dall’Antica Vetreria di Carisolo, sede di un museo che racconta l’arte della lavorazione del vetro. Durante la guerra l’edificio fungeva da supporto logistico per il fronte mentre nei dintorni erano allestiti un’infermeria, depositi per salmerie e un campo d’addestramento. Nei prati circostanti è possibile scorgere le piattaforme della stazione della teleferica austro-ungarica che collegava le retrovie con la Val Genova e con le zone in quota della Val Siniciaga e della Val Nardis. Furono proprio le teleferiche, un ingegnoso sistema di impianti a fune, a garantire i rifornimenti alle truppe in montagna, il trasporto di materiali e viveri, ma anche di persone.
Dall’Antica Vetreria, attraversato il ponte sul fiume Sarca, si imbocca il Sentiero delle Cascate o, in alternativa, il sentiero SAT 212. Una tranquilla passeggiata di circa due ore conduce fino alla località Fontanabona. Lungo il tragitto si possono ammirare lussureggianti boschi e spumeggianti cascate, fra cui quella del Nardis. Nell’ultimo tratto il percorso coincide con il Sentiero della Pace, un tracciato che ripercorre la linea del fronte dal Passo del Tonale alla Marmolada.
A Fontanabona comincia un percorso ad anello che, muovendosi da un versante all’altro della montagna, permette di osservare da vicino le tracce della Grande Guerra. Lo sbarramento di Fontanabona costituiva un importante presidio territoriale, in collegamento con Carisolo e la Val Rendena. Da qui partivano, su versanti opposti, due linee difensive: una, sviluppata verso sud, era la cosiddetta “linea degli Honved” che arrivava alla Cima Pravecchio, verso il Carè Alto;
la seconda risaliva verso nord fino a Cima Tamalè e proseguiva poi verso il Cimon delle Gere e il Monte Gabbiolo vicino alla Presanella.
Il percorso richiede un’ora e 45 minuti di cammino e consente di vedere resti di trincee e di una piccola fortificazione a pochi passi dal Sarca, osservatori, caverne scavate nella roccia, terrazzamenti che fungevano da basamento delle baracche, ricoveri per i soldati. Al termine della visita si ritorna verso il punto di partenza percorrendo a ritroso il sentiero.
Il Parco Adamello Brenta ha realizzato una guida, curata da Vincenzo Zubani, per accompagnare gli escursionisti sulle tracce della Grande Guerra in Val Genova. La pubblicazione, disponibile presso il bookshop del Parco, presenta cartine, note tecniche, riferimenti storici e fa parte delle iniziative realizzate nell’ambito del progetto “Percorso della memoria nel Sistema Adamello-Presanella” che ha portato anche al censimento delle opere campali dell’area.