Il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto ha lavorato al censimento e raccolta dati sui caduti trentini nella Prima guerra mondiale. Il progetto è destinato ad assolvere ad un dovere civile di memoria e a colmare una lacuna troppo a lungo protratta.
Degli oltre 55.000 soldati trentini che tra il 1914 e il 1918 combatterono in Galizia, in Serbia e sul fronte italiano, più di 11.500 morirono nelle trincee, negli ospedali e nei campi di prigionia. I loro corpi furono sepolti in cimiteri dove ben poche famiglie poterono recarsi.
Il crollo dell’Impero austro-ungarico, nel cui esercito aveva combattuto gran parte di loro, e l’unificazione del Trentino al Regno d’Italia ostacolarono l’accurato e doveroso censimento delle perdite.
Nel dopoguerra furono le comunità a conservarne la memoria sui monumenti ai caduti e sulle lapidi poste nei cimiteri, nelle chiese e sulle piazze.
Per ogni caduto è stata predisposta una scheda che registra cognome, nome ed eventuale soprannome del caduto, luogo e data di nascita e di morte, luogo di sepoltura, stato civile, presenza di figli, luogo di residenza, professione, nomi dei genitori; il reparto e il grado dell’esercito nel quale era inquadrato il caduto, eventuali riconoscimenti ricevuti. Le cause e le circostanze della morte, dove conosciute, sono descritte con brevi note riassuntive. Quando disponibili, sono registrati anche testi e immagini. Sono specificate le fonti utilizzate, assieme ad una bibliografia di riferimento. Alcune informazioni sono indicate come da verificare.
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