Puntata

La battaglia delle Falkland e l’epopea dell’ammiraglio Maximilian von Spee

di Alessandro Salvador

"In nessun altro scontro della Grande Guerra ci fu una vittoria così soddisfacente e decisiva per i britannici. Ha più che compensato la sconfitta al largo di Coronel e la Grande Flotta del mare del Nord non è stata in grado di ripetere il successo dell’Atlantico del Sud".
Captain J.D. Allen, HMS Kent

Nel dicembre del 1914, la squadra navale dell’Estremo Oriente della flotta imperiale tedesca affrontò una squadra navale britannica presso le isole Falkland. Nello scontro, in cui i tedeschi ebbero la peggio, perse la vita l’ammiraglio Maximilian von Spee, affondato assieme alla sua nave, la SMS Scharnhorst. L’evento chiuse una breve ma affascinante epopea di cui Spee, assieme ai suoi marinai, fu protagonista. 
Nato a Copenhagen il 22 giugno del 1861, Maximilian Johannes Maria Hubert Graf von Spee fece carriera nella marina imperiale tedesca, in cui si arruolò all’età di 17 anni. Negli anni precedenti lo scoppio della Grande Guerra fu nominato capo di Stato Maggiore del comando del Mare del Nord, nel 1908, contrammiraglio nel 1910 e, infine, comandante della squadra navale dell’Estremo Oriente nel 1912. La squadra era stanziata presso il porto di Tsingtao, in Cina. Il comando di Spee includeva due incrociatori, lo Scharnhorst e lo Gneisenau, e tre incrociatori leggeri, lo Emden, il Nuernberg e il Leipzig. 
Lo scopo della squadra navale di Tsingtao era quello di proteggere gli interessi commerciali tedeschi in Oriente e di costituire una forza di intervento rapido nel caso i convogli commerciali necessitassero di assistenza. Spee si rivelò una persona abile e capace di intrattenere relazioni amichevoli coi paesi asiatici circostanti, in particolare con la Cina e il Giappone. Lo scoppio del conflitto in Europa, tuttavia, lo mise in una posizione particolarmente difficile. Il suo gruppo navale era ridotto e le marine britannica, giapponese e australiana costituivano una minaccia costante alla sua sopravvivenza. 
All’inizio del conflitto, il gruppo navale era frammentato e le navi erano impegnate in diverse operazioni di routine. Tsingtao, inoltre, era vulnerabile e non poteva essere considerato un porto sicuro. A peggiorare la situazione, la flotta britannica aveva provveduto all’eliminazione dei cavi sottomarini che permettevano le comunicazioni con la Germania. Spee, quindi, decise di riunire la flotta presso le isole Marianne, per poi tentare di trovare una via verso la Germania. Egli contava sulle simpatie filo germaniche di alcuni paesi sudamericani, come il Cile, per provvedere ai rifornimenti necessari ad affrontare l’Atlantico. Al contempo, autorizzò uno degli incrociatori leggeri della sua flotta, lo Emden comandato da von Mueller, ad avviare una missione solitaria di razzia delle rotte commerciali nell’Oceano Indiano. I successi iniziali furono incoraggianti, con l’intercettazione di 29 navi e l’affondamento di quelle che appartenevano a paesi dell’Intesa. In una missione spericolata, il vascello di von Mueller riuscì a infiltrarsi nel porto britannico di Penang, nel nord della Malesia, affondando l’incrociatore russo Zhemchug e il cacciatorpediniere francese Mousquet, nel novembre del 1914. 
Dopo un raid nella Polinesia francese e un rifornimento di carbone presso l’Isola di Pasqua, la squadra navale tedesca decise di doppiare capo Horn e di dirigersi verso l’Atlantico. Fino a quel momento, l’unica perdita fu l’incrociatore leggero Geier che, inviato alle Hawaii per raccogliere informazioni, non poté ricongiungersi alla flotta per problemi meccanici. Nel novembre del 1914, la squadra tedesca incrociò, al largo del Coronel, la squadra navale britannica delle Indie Occidentali. Nella battaglia che ne seguì, i tedeschi ebbero la meglio, affondando gli incrociatori HMS Good Hope e HMS Monmouth. Nello stesso mese, però, i giapponesi conquistarono il porto di Tsingtao. 
 

 

Nonostante la netta inferiorità tecnica della squadra navale tedesca, i suoi successi nella campagna piratesca che stava compiendo attirarono l’attenzione della marina britannica, che decise di mettere fine alle attività di von Spee. Due nuovi incrociatori da battaglia, dotati di armamenti innovativi e capacità di manovra migliorate, furono inviati presso le isole Falkland per tendere una trappola a Spee.  
Questi, nel tentativo di raggiungere l’Atlantico per poter tentare la via dell’Europa, decise di attaccare il porto britannico presso le isole Falkland per distruggere la stazione telegrafica e fare un ultimo rifornimento di carbone. Sfortunatamente per il gruppo navale tedesco, i nuovi incrociatori britannici, comandati dall’ammiraglio Sturdee, si trovavano in quel porto per fare rifornimento. Lo scontro mise fine all’epopea di Spee e del suo piccolo gruppo navale e l’ufficiale tedesco affondò con la sua nave


Link

https://www.thoughtco.com/battle-of-the-falkland-islands-2361388
http://encyclopedia.1914-1918-online.net/article/falklands_battle_of_the 
https://encyclopedia.1914-1918-online.net/article/coronel_battle_of 
https://encyclopedia.1914-1918-online.net/article/emden_sms
https://encyclopedia.1914-1918-online.net/article/submarines_and_submarine_warfare 


Letture

Geoffrey Martin Bennet, Coronel and the Falklands, New York, MacMillan 1962
Norman Friedman, Fighting the great war at sea: strategy, tactics and technology, Naval Institute Press, Annapolis 2014
Robin Bromby, German raiders of the South Sea, Doubleday, Sydney 1985
H. Spencer-Cooper, The Battle of the Falkland Islands 1914: the Royal Navy at War in the South Atlantic in the Early Days of the First World War, Leonaur 2011.